Giancarlo Parisi Fotografia

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Una notte in Aspromonte

18 agosto 2016 by giancarloparisi

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Panoramica di 8 scatti, 30 sec., F/4, ISO 8.000 – Focale 16mm

Sessione di scatti notturni a Ghorio di Roghudi

Erano mesi che provavo a pianificare una sessione di scatti notturni in Aspromonte, ma per una serie di sfortunate vicissitudini non ero fin’ora riuscito nell’intento. L’ultimo tentativo l’avevo fatto con l’amico Filippo Armonio lo scorso 18 giugno, ma il vigoroso plenilunio, ancorchè affascinante con il suo candore, ci ha impedito di godere della volta celeste, troppo debole per contrastare la possente luce lunare. Tutta la dorsale aspromontana, infatti, era illuminata da una diffusa luce d’alabastro, che rendeva relativo il concetto stesso di notte, mentre verso le quattro del mattino, il peggioramento delle condizioni meteo ci costrinse a rientrare prima del previsto.
Ci ho riprovato lo scorso 13 agosto, questa volta insieme a Rocco, Daniele e Rino. La luna era quasi piena anche stavolta, ma avevo valutato il suo comportamento nei giorni precedenti, constatando che verso le 2.30/3.00 della notte si abbassava sino a tramontare. Inoltre la presenza di una leggera illuminazione lunare rende leggibile anche parte del paesaggio, che con il novilunio rimarrebbe soltanto una sagoma.
Per stabilire quale fosse il luogo più adatto per realizzare delle buone riprese notturne ho meditato a lungo, confrontandomi anche con l’amico ed ottimo fotografo Alfonso Morabito, ed alla fine ho scelto Ghorìo di Roghudi, ed in particolare il pianoro a bordo strada ove insistono le particolari conformazioni rocciose della Rocca del Drago e le Caldaie del Latte. Per informazioni sulla location vi rimando a questo mio precedente articolo.

Siamo partiti da Palmi verso le 17.30, mentre Rino ci ha incontrati a Roccaforte del Greco. Poco prima delle 19.00 avevamo superato la Frana Colella, ed una luce dorata inondava i versanti sud-orientali dell’Aspromonte. Ci fermiamo a fotografare quella meravigliosa luce, non senza riscontrare che la presenza di quelle nuvole potrebbe compromettere la sessione notturna.

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In effetti, una volta giunti a monte di Ghorìo di Roghudi, il cielo era quasi integralmente coperto da una coltre di nubi. Solo qualche squarcio lasciava passare la luce lunare ed intravedere le stelle, al punto che la spedizione sembrava compromessa. Fortunatamente un leggero vento ha iniziato a ripulire il cielo, che nel giro di un paio d’ore era completamente sgombro. Lo spettacolo che si mostrava ai nostri occhi era sublime. La quantità di stelle visibili era incredibile, ed aumentava man mano che la luna si abassava, diminuendo l’intensità della sua luce. E poi centinaia di stelle cadenti, alcune delle quali impiegavano decine di secondi per disintegrarsi nell’atmosfera.

La Rocca del Drago

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La Rocca del Drago all’inizio delle riprese, ore 21.30, quando il cielo iniziava a schiarirsi
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Rocca del Drago – A sinistra 25 sec., F/2,8, ISO 3.200; A destra, 65 x 25sec., F/2,8, ISO 3.200 – Focale 14mm

Le Caldaie del Latte

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Caldaie del Latte – A sin. 30 sec., F/4, ISO 8.000; A destra 239 x 25 sec., F/5,6, ISO 6.400 – Focale 16mm

La luce della luna illuminava il paesaggio, rendendo ben visibili le singolari conformazioni rocciose e trasformando la location in un set cinematografico. Ho realizzato sia delle riprese classiche, utilizzando elevate sensibilità ISO, allo scopo di rendere le stelle virtualmente puntiformi, sia degli “star trails“, impostando la fotocamera affinchè fotografasse per circa un’ora, per poi montare le immagini acquisite e ricostruire via software la rotazione celeste.

Roccaforte del Greco

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Roccaforte del Greco – doppia esposizione 30 sec. + 2,5 sec., F/4, ISO 8.000 – Focale 16mm
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30 sec., F/4, ISO 8.000 – Focale 16 mm

Abbiamo lasciato il sito verso le 2.45, con l’intenzione di rientrare lentamente e valutare delle fermate in itinere per fotografare. Poco prima delle quattro del mattino avevamo superato l’abitato di Roccaforte, che ora si stagliava in basso illuminato come un presepe e sovrastato dall’infinito cielo. Fermiamo l’auto per fotografare il borgo, mentre dall’altro lato della strada un piccolo bosco di Pini Larici si stagliava verso il cielo illuminato dalle luci artificiali provenienti dal lato. Uno spettacolo di rara bellezza.
Al rientro a casa, alle 6.30 del mattino, la stanchezza era tanta quanto la soddisfazione per la serata trascorsa insieme a fotografare un Aspromonte che, ancora una volta, non smette di stupire.

Filed Under: Fotoracconti Tagged With: Aspromonte, caldaie, Rocca del Drago, Roghudi

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